martedì 17 aprile 2018

Poca memoria su Libia e Francia

Coloro che attaccano la Francia per la guerra in libia sono affetti da gravi turbe della memoria. Non ricordano quando invocavano l'intervento Nato per evitare una strage di ribelli a Tobruk dove il signor Gheddafi si apprestava al massacro della cirenaica? Mio dio  quanti imbecilli disturbano la nostra vita quotidiana. Viene proprio invidia nei confronti degli eremiti.

Renato Ellero

mercoledì 4 marzo 2015

Più pil per Renzi

Le roboanti dichiarazioni del governo in meteria di aumento del Pil nazionale fanno riflettere, ma anche ridere. Nessuno o praticamente nessuno ha fatto rilevare che questi dati, ammesso che siano corretti, andrebbero disaggregati perché sino al metá del 2014 alcune attivitá illecite come la prostituzione non venivano inserite nel cosiddetto calderone Istat per il calcolo del prodotto interno, che con le novitá introdotte dal Consiglio dei ministri è assolutamente congruo definire lordo.

Di più, l'esecutivo capitanato dal democratico Matteo Renzi ha anche platealmente lodato sè stesso per le novitá introdotte in materia di lavoro. Soprattutto per quanto concerne l'avere sottratto alla galassia, spesso oscura delle partite iva, un elevato numero di posizioni finite nel novero del lavoro subordinato.

Ora però parlare di aumento di posti di lavoro è in questo senso fuorviante perchè se la ex partita IVA viene assunta con un nuovo contratto, ma licenziata grazie al «job act» quando hanno termine gli sgravi contributivi, allora sul piano occupazionale restiamo in un mare in tempesta.

È senz'altro vero che sottrarre una bella fetta di partite iva alla economia grigia inserendola in una fattispecie meglio regolata è comunque un miglioramento rispetto al passato. Ma smerciare questa novitá per un cambio di marcia sui livelli della disoccupazione è indice di una bassa cultura politica e di un bassissimo senso dello Stato. Va anche rilevato che la maggior parte dei media si è ben guardata dal mostrare all'opinione pubblica queste gravi lacune. Segno che anche una bella porzione della stampa, ha bisogno di un serio esame di coscienza.

Renato Ellero

lunedì 5 gennaio 2015

Il pacco del Nazzareno

Apprendiamo "con viva e vibrante soddisfazione" dell'ultimo inciucio preparato nelle cucine del Nazzareno, inciucio inserito prontamente nel cenone di fine anno. Nel decreto ministeriale relativo alle soglie degli illeciti finanziari (decreto che fa seguito ad una legge delega) il governo capitanato dal premier democratico Matteo Renzi, ha sapientemente mimetizzato un codicillo che intervine sulle soglie della punibilità penale. Questa modifica combinata con le disposizioni dell'articolo due comma due del codice penale fa in modo che il reato comesso dall'ex premier azzurro Silio Berlusconi (per il quale c'è stata una sentenza definitiva peraltro) venga depenalizzato e come conseguenza, venendo meno il reato, viene anche cancellato dal casellario penale in una con tutte le conseguenze generate dalla condanna stessa. Ivi inclusa la decadenza da senatore. Berlusconi così con la fedina penale ripulita e resa intonsa grazie alla ennesima legge ad personam se ne potrebbe tornare tranquillo tranquillo in aula. Vivissimi complimenti a Renzi e al suo Pd che ci hanno restituito al 100% un Berlusconi mondato e redento. Magari pronto per il Quirinale. Magie del patto o del pacco del Nazzareno? Ma sono queste le riforme strutturali che ha chiesto l'Europa?

Renato Ellero

lunedì 15 dicembre 2014

Papa Francesco "scomunichi" Cl

Papa Bergoglio è certamente un grande papa, deciso a far pulizia all'interno del mondo cattolico. La prima ramazza però la usi contro i dirigenti di Comunione e liberazione, soprattutto governanti, “scomunicandoli” pubblicamente e inviando i principi della Chiesa che appoggiano tale organizzazione in qualche convento posto nelle Alpi valdostane dove possano meditare e pregare nella solitudine delle alte vette.

sabato 6 dicembre 2014

Mister Hyde Renzi e l'amletico Orfini

Il premier democratico Matteo Renzi ogni giorno cerca di superare se stesso. Da un lato critica senza prendere alcun provvedimento gli uomini a lui vicini. Dall'altro fa votare contro la richiesta di autorizzazione all'utilizzo di prove avanzata dalla magistratura nell'ambito di una indagine che coinvolge un noto parlamentare pugliese. Domanda, Renzi è il dottor Jekyll o è il signor Hyde? E rimanendo ancora nel campo del medesimo movimento politico, un altro Matteo, tale Orfini, è stato nominato commissario del Pd romano, annegato in queste ore nello scandalo Carminati. Siccome l'onorevole Orfini è nel Pd romano da sempre, commissarierà anche se stesso? Quale amletico dubbio...

giovedì 4 dicembre 2014

Matteo, Matteo e la corruzione

Apprendo dagli organi di informazione del dinigo che palazzo Madama ha apposto all'utilizzo di alcune intercettazioni telefoniche a carico del senatore Antonio Azzolini del Nuovo Centro Destra, il quale è accusato di una serie di gravissimi reati nell'ambito della realizzazione del porto pugliese di Molfetta. Il no è passato grazie ai voti di Ncd, Pd, Fi e Lega. Favorevoli alla autorizzazione, si apprende sempre dai media, sono stati solo Sel e M5S.

Il signor Matteo Renzi che blatera tanto contro la corruzione e fa in tal senso il rottamatore, dovrebbe anzitutto rottamare se stesso. Infatti attualmente è sia presidente del consiglio sia segretario del Pd. Lo stesso vale per l'altro Matteo, Matteo Salvini, il cui partito la Lega, si lamenta tanto della illegalità dei clandestini, ma sembra ignorare le illegalità diffuse nelle grandi commesse pubbliche. In questo contesto rimango altresì basito del fatto che il dottor Raffaele Cantone, a capo della autorità nazionale anti-corruzione, non senta il dovere morale di dimettersi a tutela del suo buon nome.

Ora, a proposito delle intercettazioni viene da fare una considerazione. Se queste non contengono nulla, non si comprende perché negarle. Se invece contengono elementi di prova a carico del senatore Azzolini, allora prendo atto che il signor Renzi in prima persona è responsabile dell'impedimento alla magistratura di perseguire il senatore Azzolini. Quindi il premier smetta di scocciarci con le sue favolette toscane sulla rottamazione; si dimetta tenendo conto che siamo noi a pagargli lo stipendio. E non lui a noi.

Renato Ellero

mercoledì 5 novembre 2014

Ci fanno o ci sono?

Io vorrei capire quale strano discorso possa avere fatto il premier Matteo Renzi al signor Giorgio Squizi, numero uno di Confindustria. I due non avranno certo parlato di Irap, poiché l'Irap dovrebbe essere abbassata recuperando i famosi 6,5 miliardi dalla razionalizzazione delle uscite, non a partire dal primo gennaio 2015 ma dal primo gennaio 2016. I soldi rastrellati dal signor Renzi, con l'aumento dei bolli dall'1,5 al 2%, con l'aumento della aliquota di tassazione sulle transazioni finanziarie a fronte di una borsa a picco, nonché col rastrellamento, tipico degli eserciti di occupazione, sui fondi sia delle pensioni integrative sia di quelle base di tutte le categorie professionali, il tutto pari a oltre dieci miliardi, serviranno solo per la copertura nel 2015 dei famosi 80 euro mensili. A fine 2015 vedremo ciò che succederà. Ai cari imprenditori consiglio una cosa, invece di applaudire al giovane di Pontassieve, si facciano spiegare dai loro commercialisti che cosa significhi sodomizzazione, perché è quella che ha loro riservato il governo.